Giorgio esce dal carcere convinto di essere rimasto solo e spaventato all’idea di un’esistenza miserabile. Un incontro casuale, però, lo avvicina a vecchi affetti mai vissuti e lo riconcilia con la vita: quella che riteneva la verità era solo una congettura della sua immaginazione di uomo abbandonato. Inaspettatamente conoscerà varie forme di amore: di padre, di nonno, di compagno. È una storia ambientata nel Salento degli anni Cinquanta, ricca di riferimenti linguistici e di costume. In primo piano i sentimenti che danno senso alla vita, gli affetti che crescono nei cuori semplici e, accanto a tutto questo, la costruzione di progetti di vita genuini, custodi di valori morali oltre che di sacro rispetto per l'ambiente. Gli ulivi, il tabacco, le campagne assolate e il mare, le tradizioni e il modo di vivere nelle piccole comunità: è questo il paesaggio naturale ed umano che anima la vicenda narrata. E il lettore può riflettere su una civiltà cancellata per sempre dalla modernità.